Per la gioia degli amanti della buona tavola, è bene sapere che di tartufo non ne esiste uno solo. Questo pregiato fungo ipogeo, da sempre simbolo di raffinatezza e sapori intensi, si presenta in diverse varietà, ognuna con caratteristiche organolettiche e stagionalità specifiche. Conoscerle è fondamentale non solo per apprezzarne meglio il gusto, ma anche per imparare a distinguere le qualità pregiate da quelle meno conosciute.
Che cos’è il tartufo?
Il tartufo è un fungo ipogeo, ovvero cresce sotto terra e non in superficie come la maggior parte dei funghi. Vive in simbiosi con le radici di alcune piante (quercia, nocciolo, pioppo, faggio) da cui trae nutrimento, arricchendo il suolo circostante e sviluppando il suo inconfondibile profumo.
Non tutti i tartufi sono commestibili: ad oggi, sono sei le specie principali diffuse e commercializzate, mentre altre varietà, pur esistenti, non hanno interesse gastronomico.
Come si distinguono le specie di tartufo?
La determinazione della specie avviene attraverso una serie di caratteri morfologici osservabili a occhio nudo:
- Forma e dimensione
- Colore del peridio (la parte esterna)
- Ornamentazioni della superficie
- Aspetto della gleba (la parte interna, spesso marmorizzata)
- Profumo e sapore, più o meno intensi a seconda della varietà
Per una classificazione più precisa, soprattutto in ambito scientifico e commerciale, l’identificazione avviene in laboratorio tramite il riconoscimento delle spore o attraverso analisi biomolecolari.
La disciplina che studia i tartufi si chiama Idnologia.
Le 6 principali specie di tartufi commercializzati
Ecco le varietà più diffuse e apprezzate, con i loro tratti caratteristici:
1. Tuber Magnatum Pico
Conosciuto come Tartufo Bianco Pregiato, è quello più famoso e ricercato.
- Zone: Alba, Acqualagna e altre aree del centro-nord Italia.
- Periodo: Autunno – da ottobre a dicembre.
- Caratteristiche: Esterno liscio e chiaro, gleba marmorizzata, profumo intenso e inconfondibile. È il re delle tavole gourmet.
2. Tuber Melanosporum Vittadini
Il celebre Tartufo Nero Pregiato o di Norcia.
- Zone: Umbria, Abruzzo, Molise, ma anche Francia e Spagna.
- Periodo: Inverno – da dicembre a marzo.
- Caratteristiche: Peridio nero e rugoso, gleba scura con venature bianche. Profumo intenso ma meno invadente del bianco. Ottimo da cucinare, sprigiona il meglio con il calore.
3. Tuber Aestivum Vittadini
Meglio noto come Scorzone.
- Zone: Diffusissimo in tutta Italia.
- Periodo: Estate e autunno.
- Caratteristiche: Buccia spessa e verrucosa, colore scuro. Sapore delicato, meno intenso rispetto al nero pregiato, ma molto apprezzato per la sua versatilità.
4. Tuber Borchii Vittadini
Chiamato anche Bianchetto o Marzuolo.
- Periodo: Da gennaio ad aprile.
- Caratteristiche: Esternamente simile al bianco pregiato, ma con aroma più pungente, talvolta agliaceo. Prezzo accessibile, adatto a molte preparazioni.
5. Tuber Brumale Vittadini
Il Tartufo Nero Invernale.
- Periodo: Dicembre – marzo.
- Caratteristiche: Esterno scuro, gleba grigiastra. Aroma meno intenso rispetto al melanosporum. Spesso usato come alternativa più economica.
6. Tuber Macrosporum Vittadini
Detto anche Nero Liscio.
- Periodo: Da fine estate a inizio inverno.
- Caratteristiche: Gleba scura con venature bianche, profumo forte, quasi muschiato. Non tra i più conosciuti, ma molto interessante in cucina.
Il mondo dei tartufi è affascinante e complesso: ogni specie ha la sua stagionalità, il suo profumo caratteristico e un ruolo in cucina. Dal bianco pregiato, protagonista assoluto della gastronomia di lusso, fino allo scorzone, più comune ma amato per la sua accessibilità, i tartufi rappresentano una vera e propria esperienza sensoriale.
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