Amanita Phalloides: L’Angelo della Morte
L’Amanita phalloides, comunemente chiamata Tignosa verdognola o Angelo della Morte, è uno dei funghi più velenosi al mondo. La sua pericolosità è data dalla presenza di amatoxine, potenti tossine epatotossiche che causano danni irreparabili al fegato. La sua somiglianza con alcune specie commestibili la rende particolarmente pericolosa per i raccoglitori inesperti.
Cappello
- Dimensioni: Può raggiungere i 15 cm di diametro.
- Forma: Inizialmente emisferico, poi si appiattisce con il tempo, talvolta con un piccolo umbone al centro.
- Cuticola: Viscida con tempo umido, di colore variabile dal verde olivastro al giallo-verdastro, fino al bianco-grigiastro. Spesso presenta fibrille radiali innate.
- Margine: Liscio e leggermente striato.
Gambo
- Dimensioni: Cilindrico, robusto, può raggiungere i 15 cm di altezza.
- Superficie: Bianca, spesso con sfumature verdastre, fibrillosa.
- Anello: Membranaceo, bianco e pendulo.
- Volva: Ampia e membranosa, bianca, spesso parzialmente inglobata nel terreno.
Carne
- Colore: Bianca, soda e compatta.
- Sapore: Dolce, ma non particolarmente gradevole.
- Odore: Debole, fruttato o rafanoide.
Habitat ed ecologia simbionte
L’Amanita phalloides è un fungo micorrizico che vive in simbiosi con diverse latifoglie, in particolare querce, faggi e carpini. Si trova in boschi di latifoglie e misti, spesso in zone umide e fresche.
Commestibilità
L’Amanita phalloides è un fungo mortale. L’ingestione, anche di piccole quantità, può provocare danni irreversibili al fegato e portare alla morte. I sintomi dell’avvelenamento si manifestano dopo diverse ore dall’ingestione e possono includere nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e ittero.